Una volta quando si raccontavano storie che prendevano origine nel regno di Danimarca si diceva che c’era del marcio. Oggi invece siamo oltre il regno, siamo all’impero perché i mattoncini Lego, non tantissimi anni fa vicini al fallimento, ora dominano l’immaginario mondiale. Così, dopo la fortunata e travolgente esperienza di The Lego Movie, ecco Lego Batman, progetto figlio ancora una volta del sodalizio tra Warner e Lego (e ce ne saranno altri, un Ninja e un sequel di Batman). Si comincia con lo schermo nero, perché il cavaliere è oscuro, inoltre è un egocentrico patentato, convinto di essere la chiave di volta del benessere di Gotham City e dell’intera umanità.

Con la fobia per i sentimenti affettuosi, bruciati dalla morte dei genitori. Per sua fortuna il maggiordomo Alfred trama, così spunta una Batgirl, molto più furba di lui, e un ragazzotto che l’uomo pipistrello adotta inconsapevolmente per trasformarlo poi in Robin. Ma tutto questo è noto. Quel che è meno visto è il lavoro entusiasmante che è stato fatto prima a livello di sceneggiatura, poi di animazione per raccontare questa avventura che vede all’opera tutti i nemici tradizionali di Batman oltre a una serie di altri personaggi dei film Warner risucchiati perfettamente nella trama.

Il gioco dei riconoscimenti è pressoché infinito, come quello delle citazioni e pone l’asticella in alto. Forse non tutti i piccoli spettatori capiranno i molteplici riferimenti, ma capiranno quelli che appartengono a loro, così come gli adulti ne potranno afferrare altri, pur perdendo quelli di nuova generazione. Concepito come un film d’azione, brillante, spiritoso e coinvolgente Lego Batman – The Movie conferma la vitalità del mattoncino animato che sommando incassi cinematografici e di commercializzazione farà saltare ancora una volta il banco di quello che ormai non è più un gioco, ma la marca più famosa del mondo.