Cala ancora l’affluenza alle regionali 2015. Di poco superiore al 50% (il 53,9%) alle 23, orario di chiusura delle urne.

Il punto alle 1.20

4 regioni al Pd, una alla Lega, 2 in bilico (dove Fi in vantaggio)

  • Il Pd vince(rebbe) in PugliaCampaniaMarche e Toscana
  • La Lega mantiene il Veneto
  • Forza Italia in leggero vantaggio in Liguria e Umbria (testa a testa con il Pd)

L’affluenza alle 23

  • Veneto: 56,77%
  • Umbria: 55,41%
  • Campania: 53,11%
  • Liguria: 50,67%
  • Puglia: 50%
  • Marche: 49,8%
  • Toscana: 48,24%

Il punto alle 23.30

La media tra le sette regioni chiamate al voto alle ore 19 è stata del 39,24%. Alle 19 solo il Veneto supera il 43% (con l’affluenza per le comunali a Venezia che tocca il 46,3%) ma in tutte le altre regioni non si arriva al 40%. Colpisce il 35,5% dell’affluenza nella rossa Toscana, addirittura il 32,9% in Puglia. Non arriva al 40% neanche l’affluenza in Liguria, che si ferma al 39,5%, le Marche segnano appena un 34,2%, l’Umbria il 39,1%, la Campania si ferma al 35,9%.

Il crollo è ancora più evidente se i dati si paragonano alle europee del 2014: allora, alle ore 19, in Veneto votò il 45,8%, in Liguria il 46,8, in Toscana il 49,2, in Umbria il 51,5, nelle Marche il 47,1, in Campania il 34% ed in Puglia il 34%.

Oggi sono andati al voto anche 742 comuni, tra cui 17 capoluoghi, cioè Venezia, Rovigo, Lecco, Mantova, Arezzo, Fermo, Macerata, Chieti, Andria, Trani, Matera, Vibo Valentia, Agrigento, Enna, Sanluri, Nuoro e Tempio Pausania. In Sicilia invece i seggi sono stati aperti dalle 8 alle 22 e lo saranno dalle 7 alle 15 di domani.

Il turno elettorale ha riguardato circa 23 milioni di cittadini.

Secondo i primi exit poll (EMG-La7 e Ipr) testa a testa in Campania tra Caldoro e De Luca. Mentre in Liguria i 5 Stelle superebbero la pd Paita e tallonerebbero il berlusconiano Toti.

Campania, De Luca segue i risultati a Salerno

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Alle ventitré partono gli exit poll, Vincenzo De Luca comincia con due punti avanti, una forchetta tra il 35,5 e il 39,5, mentre il governatore uscente, Stefano Caldoro, si ferma tra il 33,5 e il 37,5%. Due punti sotto.

I sondaggi nei cassetti del Pd, nonostante la valanga innescata dalla lista degli impresentabili stilata dalla commissione Antimafia, prevedeva un vantaggio di circa 5 punti. L’affluenza  ai seggi, bassissima, dovrebbe essere intorno al 43,9%. I Grillini vengono dati tra il 21 e il 25% mentre Sinistra al lavoro, la coalizione a sinistra del PD,  è dato tra il 2 e il 4%.

De Luca è a Salerno, arriverà al comitato elettorale a Napoli solo quando i dati saranno chiari. Lo stato maggiore delle segreteria regionale democrat è al partito. Tutti in attesa di un dato più certo.

La Liguria sembra non tenere, tra i democratici campani la tenuta in regione sembra perciò fondamentale, anche in vista delle comunali.

A mezzanotte nel comitato elettorale di Vincenzo De Luca alla Stazione marittima scatta l’applauso liberatorio. Sul maxischermo passano le proiezioni dell’Istituto Piepoli per la Rai: Stefano Caldoro (centrodestra) è al 35,6%, avanti c’è Vincenzo De Luca (centrosinistra) al 43,3%. Valeria Ciarambino (Movimento 5 Stelle) è al 18,6%, Salvatore Vozza (lista Sinistra al lavoro per la Campania), appoggiato da Sel e altre sigle di sinistra, è al 2%, seguito da Marco Esposito (Lista ‘Mo!’) al 0,5%. (adriana pollice)