Impossibile ricordare Gianfranco Baruchello senza che il pensiero vada a quella sua meravigliosa utopia dell’Agricola Cornelia. Impossibile non ricordare quell’impeto un po’ folle con cui voleva coltivare l’idea di mettersi di traverso allo sviluppo che si stava mangiando la sua città adottiva di cui sempre più si sentiva figlio. Un vero gesto di antagonismo poetico nella Roma che Pasolini sentiva drammaticamente svanire davanti ai suoi occhi in quegli inizi anni ’70. «Bene, la mia idea allora era che tutto questo sarebbe stato arte, arte e non economia, che l’arte sarebbe potuta divenire un esempio indicativo nella soddisfazione della fame come...