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Bari, in 15mila contro il caporalato: «Il governo si muova»

Bari, in 15mila contro il caporalato: «Il governo si muova» – Foto La Presse

Bari I sindacati: «La legge c'è ma giace in parlamento, l'esecutivo non può starsene fermo in attesa di nuovi eventi luttuosi»

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 26 giugno 2016

«No al caporalato e allo sfruttamento del lavoro in agricoltura». Sembrano slogan di altri tempi e invece ieri a Bari in 15mila provenienti da tutta Italia hanno sfilato con queste parole d’ordine in una manifestazione unitaria di Fai, Flai e Uila, (Cgil, Cisl e Uil). «Serve un patto per il riscatto del lavoro agricolo: l’approvazione immediata del ddl contro l’intermediazione, una più giusta normativa sui voucher e lo sblocco dei contratti provinciali del lavoro», ha detto Luigi Sbarra, Fai Cisl. «Tra pochi giorni migliaia di braccianti saranno sui campi per le grandi raccolte. Il governo non può starsene fermo in attesa di nuovi eventi luttuosi».

E Susanna Camusso, leader Cgil: «Chiediamo al governo di passare di insistere perché il parlamento approvi la legge contro il caporalato, ferma al Senato dal gennaio scorso». Al corteo intervenuto anche Stefano Arcuri, marito di Paola Clemente, la bracciante di 49 anni morta nei campi il 13 luglio dello scorso anno mentre era al lavoro in un vigneto.

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