Luca Barbareschi  minaccia di chiudere il teatro che gestisce, l’Eliseo con le sue due sale, a maggio, fine della stagione. Il motivo è che non è poi passato, nel decreto Milleproroghe, il contributo straordinario di 4 milioni di euro per le spese sostenute tra riapertura e programmazione dello spazio. In realtà già la sola proposta aveva fatto lamentare la maggior parte del teatro italiano: Barbareschi è un impresario privato, e il ministro Franceschini ha avuto buon gioco a vietare un intervento che sarebbe stato davvero fuori dell’ordinario, oltre che del Fondo unico di legge. Il direttore dello stabile romano Calbi del resto, è arrivato a minacciare la richiesta di declassamento (non più «nazionale») per il suo teatro. Tutti si augurano ora che l’Eliseo sopravviva e prosperi. Resta il dubbio se la «sparata» di Barbareschi non sia causata da qualche altro contributo «di favore» passato nelle maglie del Milleproroghe, o da qualche altro movimento opaco nella stagnante situazione romana.