Da ieri Fabio Panetta è tornato a Palazzo Koch da governatore e subentra a Ignazio Visco. L’economista esperto di euro digitale lascia il board della Bce per sedere sulla poltrona più prestigiosa della Banca d’Italia, dopo che a via Nazionale è stato vicedirettore generale con lo stesso Visco. Il suo cursus honorum non ha mai conosciuto intoppi sin da quando, giovanissimo, preparava le analisi sui mercati monetari per Carlo Azeglio Ciampi.

Romano, classe 1959, il suo ingresso a Bankitalia risale al 1985. I primi passi li muove al Servizio studi di cui assume la guida nel 1999. A notarlo in quegli anni è Antonio Fazio, che ne farà il suo primo “consigliere” per i temi bancari. Anche Mario Draghi ne apprezza doti e capacità e nel 2007 lo nomina capo del Servizio studi. In questi anni, Panetta ha seguito i dossier più caldi sotto il profilo bancario e ha anche fatto parte della vigilanza Bce.

Anche all’interno dell’Eurotower Panetta si dimostra competente e pragmatico: «Dobbiamo essere determinati ma giudiziosi», ama ripetere nelle interviste. E a chi di recente gli chiedeva fino a che punto continuare ad alzare i tassi di interesse, ha risposto: «L’obiettivo è ridurre l’inflazione evitando di arrecare danni inutili all’economia reale».