Se il fumetto e il libro illustrato per bambini godono di ottima salute è spesso anche merito di autrici che prestano la loro scrittura alla letteratura per l’infanzia e l’adolescenza espandendo la potenza del racconto visivo attraverso storie e parole accurate e profonde.

È questo il caso di Nadia Terranova, che dopo l’esperienza de Il segreto (Mondadori, 2021), romanzo illustrato vincitore del Premio Strega ragazze e ragazzi nel 2022, torna a collaborare con l’illustratrice Mara Cerri. Le autrici firmano infatti la seconda uscita della collana Terremoti, curata dalla stessa illustratrice per la casa editrice Orecchio Acerbo; la prima era stata Gianni Barba, disegnato proprio da Cerri e scritto da Alice Rohrwacher.

Zia Nina è un albo illustrato indicato per lettrici e lettori a partire dai 6 anni. La zia del titolo ha grandi occhi blu, a differenza del resto della famiglia, possiede e regala solo oggetti dello stesso colore mettendo in imbarazzo con la sua stravaganza la giovane narratrice, sua nipote. Uno di questi regali, il portamela che la bimba sfoggia in copertina, incompreso e in apparenza inutile, viene distrutto dai suoi compagni di classe. La loro diffidenza, fino a quel momento limitata a sorrisetti e commenti stupidi all’uscita di scuola, dove la strana zia aspetta ogni giorno la nipote, diventa aperta e violenta ostilità. Incapace di apprezzare la diversità della zia, in un’età e forse in un tempo dove l’omologazione sembra essere la regola, né tanto meno di tollerare di essere derisa e incolpata ingiustamente a causa delle sue stranezze, la bambina esplode in un urlo di rabbia blu che si materializza nell’impaginato del libro con una doppia pagina centrale pieghevole. Solo un lieto evento in famiglia- la nascita di un fratellino con gli occhi blu-riuscirà a riavvicinarla alla zia dopo l’inevitabile rottura. Capire la zia è difficile come comprendere la funzione del portamela: quando la piccola prova a infilarvi minutaglie infantili- teneramente ammiccanti ai primi anni ’80, quelli dell’infanzia delle autrici e di chi scrive- queste scorrono colorate, sparse sulla pagina, scivolando via anche dalle maglie del portamela.

La nipote non riesce ad accogliere le stranezze della zia, tanto che fino a che questa non mostra il suo lato umano, commuovendosi per la nascita del piccolo Bastian e confezionando per lui oggetti di maglia finalmente colorati, la bambina avrà difficoltà a perdonarla. Le autrici offrono una preziosa storia di sguardi che passa dalla comune preoccupazione (talvolta ossessiva) per le apparenze, fino a sfiorare il pericolo di non sapere accogliere la diversità. Il blu, colore proverbiale di libertà, diviene qui un limite per la reciproca comprensione e per il naturale affetto familiare. Le emozioni complesse di questo libro che racconta una storia piccola- non a caso, solo in apparenza- si scatenano nei colori delle tinte di Cerri, portatrici di ogni complicato stato d’animo che attraversa le protagoniste e i personaggi satellite-maestra e compagni. A corollario della forza espressiva delle tavole, occupate infatti spesso da grandi primi piani, il testo in prima persona composto con disarmante semplicità e schiettezza da Terranova, si adatta a scelte grafiche appropriate alla pagina, con grassetti e colori che ne sottolineano i punti chiave e le intenzioni.

Un altro racconto illustrato sul superamento dei pregiudizi altrui e stavolta anche dei propri timori, rivolto ai lettori maggiori di dieci anni, arriva in casa Sinnos dalle mani dell’illustratrice Manuela Mapelli. Si chiama La gita selvatica e si inserisce alla perfezione nella tradizione della casa editrice romana che da sempre dedica spazio ai titoli a tema sportivo (indimenticabili Pesi massimi di Federico Appel e Annie. Il vento in tasca, di Roberta Balestrucci Fancellu e Luogo Comune). Dopo mesi di allenamenti in palestra, Nina e il suo gruppo di arrampicata partono per andare in falesia a scalare. Lei, che è l’unica ragazza, è molto preoccupata di non farcela e i commenti sessisti di alcuni compagni non fanno che peggiorare la situazione. Intercettato il suo timore, l’istruttore le presta il libro Yosemite che racconta la storia dell’arrampicatrice Lynn Hill e del suo incontro con gli Stone Masters, un gruppo di climbers che verso la fine degli anni ’70 abbracciava i valori della cultura dei figli dei fiori e scalava nuove vette.

Realizzato con una doppia stampa in pantone rosso/verde, il racconto mischia il testo libero del discorso in prima persona di Nina, ai baloon per le conversazioni tra i personaggi. Le tavole alternano le immagini dall’accampamento vicino alla falesia a quelle del passato degli iconici scalatori con i capelli lunghi, le bandane e i pantaloni svasati, accompagnati dalla meravigliosa e fortissima Lynn, che servirà a Nina come fonte d’ispirazione. Con un occhio alla storia dell’arrampicata, nel contesto dei radicali cambiamenti sociali di fine anni ’70, il racconto di Malpelli riesce a intrecciare le sfide sportive con quelle di genere e a portare alla luce insicurezza e forza d’animo della protagonista. La storia è resa ancora più coinvolgente dalla dovizia di particolari, informazioni e glossario relativi alla disciplina sportiva così come alla tecnica di scalata, spiegata dalla stessa Nina mentre apre la via davanti agli sguardi esterrefatti dei compagni rimasti a terra. Una storia che saprà avvicinare molte lettrici e lettori a questa affascinante pratica, o semplicemente incoraggiarli a superare i propri limiti, anche attraverso le suggestioni musicali della playlist riportata da Malpelli in bibliografia.

Chiude il percorso un racconto dedicato a un pubblico poco più grande (+13): l’esordio della giovane autrice italo-francese Élisa Marraudino, Stronzetta, che più che una parolaccia stizzita, è il nomignolo intimo e affettuoso con cui il padre della giovane autrice la chiama sin da bambina. Con uno stile grafico volutamente lontano dal realismo, Marraudino usa una gabbia fissa di 6 vignette quadrate per comporre episodi di una pagina dal titolo emblematico. La piccola Élisa osserva e racconta gli effetti dell’italianità di suo padre, le particolarità dei corpi, vivi e disegnati, divertendosi a deformarli con la stessa efficacia attraverso le emozioni o perché posti di fronte a una superficie riflettente, a fare disegni pornografici che scandalizzano perfino sua zia. In questa autobiografia irriverente la protagonista, narratrice e autrice, cresce come bambina circondata da tanti strampalati membri della propria famiglia e come artista, che nel disegno trova la sua forma di espressione sin da piccola. L’ironia degli sketch è amplificata dal segno cartoonesco e tondeggiante che rende gli occhi enormi, le bocche aperte in verticale e le mani sproporzionate, affiancato da dialoghi e situazioni del tutto verosimili e altrettanto imbarazzanti.

Dalla gelosia per la sorellina, che poi difenderà dai soprusi dei compagni di classe, dal primo piercing alla scoperta della sessualità, fino alla malattia e all’avvicinarsi di un grande lutto, le storie di Élisa si muovono tra turbamento, meraviglia e riflessione sulle distanze culturali e generazionali, che purché brevi, segnano l’identità dell’autrice, premio rivelazione al Festival di Ângouleme 2023. Notata da un cospicuo e ben nutrito gruppo di talentuosi fumettisti italiani al festival francese, Marraudino arriva nelle nostre librerie nella collana diretta dallo sceneggiatore Lorenzo La Neve, responsabile della collana Baloon graphic novel per preadolescenti. Il fumetto per ragazze e ragazzi sempre più spesso accoglie voci e matite femminili con risultati che ci aspettiamo diventare ogni volta più positivi e sorprendenti.