Vittoria netta del centrosinistra ai ballottaggi delle comunali. Pd e alleati conquistano quattro città che erano delle destre: Verona, Catanzaro e Alessandria e Piacenza. E ancora Parma e, Cuneo (che era già governata dai progressisti). Il centrodestra mantiene il governo di Gorizia, Frosinone e Barletta. A Como a sorpresa vince l’indipendente Alessandro Rapinese contro la dem Patrizia Minghetti, a Viterbo si impone la candidata civica Chiara Frontini, ancora contro una candidata di centrosinistra, Alessandra Troncarelli.

Molto significativi i risultati di Verona e Catanzaro, considerati feudi del centrodestra. Nella città veneta si impone l’ex calciatore Damiano Tommasi con il 53,3% contro il 46,6% del sindaco uscente di Fdi Federico Sboarina, che aveva rifiutato l’appoggio di Flavio Tosi. “Mi auguro che la gente possa prendersi il ruolo di protagonista a Verona, perchè la città lo merita. Io spero di essere parte di questo progetto in maniera importante», il commento di Tommasi.

«Tutto questo entusiasmo – ha aggiunto Tommasi, sovrastato dall’esultanza dei sostenitori – si spiega con il fatto che non era semplice, e non lo sarà. Ma ci siamo messi in gioco per fare una cosa che Verona aspettava da tempo. E siamo pronti anche alle cose difficili».

Così a Catanzaro: Nicola Fiorita ha ribaltato i pronostici e si è imposto con un largo 58,7% contro 41,3% del candidato sostenuto dal centrodestra Valerio Donato. Al primo turno Donato era in netto vantaggio (44% contro 31,7%). “Ci ho sempre creduto, il nostro è un progetto che viene da lontano… Gli avversari hanno fatto un disastro, ci hanno aiutato, ma la verità è che questa città voleva cambiare.»

Clamoroso il risultato che si profila a Monza: il sindaco uscente Dario Allevi del centrodestra (47,5% al primo turno) è indietro rispetto a Paolo Pilotto, outsider di centrosinistra che si era fermato sotto il 40% al primo turno. Con 78 sezioni scrutinate su 100 Pilotto è avanti con il 51,1% contro il 48,5%.

Molto netto il successo di Michele Guerra a Parma: il candidato sostenuto dal centrosinistra e dall’ex sindaco Pizzarotti stravince col 66%. Anche Piacenza torna a sinistra con Katia Tarasconi che batte la sindaca uscente Patrizia Barbieri col 53,5%.

Lucca (che veniva da una giunta di sinistra) va in controtendenza: al fotofinish Mario Pardini del centrodestra (sostenuto al ballottaggio anche dal candidato legato a CasaPound) la spunta su Francesco Raspini per un pugno di voti: 50,8% contro 49,2%.  In Toscana il centrosinistra vince a Carrara: Serena Arrighi batte col 57,2% Simone Caffaz, che aveva ottenuto al ballottaggio il sostegno del renziano Cosimo Ferri (15% al primo turno).

Molto soddisfatto Enrico Letta: «Alla fine paga la linearità e la serietà: vinciamo perché la responsabilità è più importante di tutto, in questo momento difficile serve una politica che sia seria e lineare. Il campo largo è stato preso in giro ma questa strategia paga. Le prese in giro si sono rivoltate contro chi le faceva perché vinciamo e in modo convincente.  Perde male il centrodestra per scelte incredibili, scegliendo fuoriusciti del centrosinistra, penso a Catanzaro». «Questo risultato ci rafforza in vista del futuro, della costruzione di un centrosinistra che sia vincente anche a livello nazionale per le politiche dell’anno prossimo

Nel complesso, Pd e alleati vincono in 7 su 13 città al ballottaggio, 4 vanno al centrodestra e 2 a formazioni civiche. Contando anche il primo turno, quando le destre avevano vinto a Palermo, Genova, L’Aquila e altri sei capoluoghi, il risultato finale è 13 per il centrodestra (5 anni fa erano 19), 10 per il centrosinistra e tre civiche (Messina, Como e Viterbo). Nel 2017 il centrosinistra aveva vinto solo in sei capoluoghi.