Nelle elezioni legislative in Repubblica Ceca il blocco conservatore Spolu ha sconfitto per un soffio il movimento Ano 2011 dell’attuale premier Andrej Babiš. Entrambe le formazioni hanno ottenuto circa il 27 percento dei voti. Fuori dalla Camera i partiti della sinistra, che non hanno superato la soglia di sbarramento del cinque percento.

IL BLOCCO SPOLU ha ottenuto più voti di quanto prospettavano i sondaggi. I tre partiti conservatori hanno ottenuto decine di mandati in più rispetto alle precedenti elezioni. I conservatori hanno criticato gli alti deficit di bilancio degli ultimi anni, in parte causati dalla pandemia, e i conflitti d’interesse del premier. Spolu promette di risanare «le casse dello stato», ma ha evitato di dire quali servizi erogati dallo stato vorrà ridurre. Inoltre una parte significativa del buco nei bilanci è stato causato dall’approvazione del calo dell’imposta sul reddito votato dal più forte partito del blocco, l’ODS, e il partito del premier.

Nella politica estera l’affermazione del blocco potrebbe non determinare cambiamenti significativi. Nell’ODS sono numerosi gli estimatori dei conservatori polacchi del Pis e lo stesso partito ha avuto a lungo un atteggiamento fortemente critico verso Bruxelles soprattutto per quanto riguarda l’industria e il patto climatico.
Le votazioni di venerdì e sabato sono state le più partecipate dal 2002. L’affluenza è aumentata a oltre il 65%. Secondo gli analisti si sono mobilitati soprattutto gli elettori critici nei confronti del governo.

Il premier ceco è riuscito a mobilitare il suo elettorato con toni più nazionalisti e protezionisti. Ano 2011 ha sottratto alcuni voti alla principale formazione euroscettica SPD dell’ex imprenditore nippo-moravo Tomio Okamura, che ha ottenuto quasi il 10% dei voti, meno delle attese. Altri voti sono arrivati a Babiš dai due partiti tradizionali di sinistra, i socialdemocratici e i comunisti. Già quattro anni fa i due partiti avevano perso molti elettori, soprattutto tra i pensionati e i lavoratori non qualificati, a favore di Ano 2011. Dopo quattro anni al governo assieme a Babiš l’emorragia non si è fermata. I socialdemocratici sono rimasti a un soffio sotto la soglia del 5%, mentre i comunisti sono rimasti sotto il4%.

IL LEADER del blocco Spolu Petr Fiala aveva promesso prima delle votazioni di cercare un accordo con l’altro blocco dell’opposizione guidato dal Partito pirata. Il risultato di questa formazione di orientamento più liberale è rimasto sotto le attese. Secondo i primi calcoli i due blocchi, che contengono cinque partiti con sensibilità eterogenee, avranno oltre 101 deputati, la maggioranza assoluta alla Camera.

Ora la parola passa al presidente della Repubblica Miloš Zeman, che aveva già fatto sapere che darà il mandato esplorativo al partito con il gruppo più forte alla Camera dei deputati. Babiš quindi dovrebbe ottenere l’incarico di formare il nuovo governo, perché il presidente non tiene conto dei risultati dei blocchi ma solo dei singoli partiti. Per restare al governo la sua ultima speranza è di sfibrare l’intesa tra i due blocchi dell’opposizione, cosa che ora sembra improbabile. Il percorso per formare un governo con la maggioranza parlamentare potrebbe essere molto lungo. Il presidente è un alleato di Babiš e gli analisti temono che possa tenere in carica un governo dimissionario per mesi. Sempre che Zeman non decida di cambiare cavallo.