Pierpaolo Bodini aveva 18 anni. La sua passione erano i trattori. La raccontava sul suo profilo Instagram in cui si vedono macchine di ogni tipo che guidava o riparava. L’ultima storia risale all’altro ieri. L’immagine è stata messa in coda a una raccolta che termina con un tramonto. La colonna sonora che accompagna la sequenza ripresa in un campo è «Wonderful». Il profilo di un’azienda di Brembio, in provincia di Lodi, è stato taggato. Il profilo però risultava rimosso ieri. Pierpaolo frequentava il liceo Tosi del paese nel Lodigiano dove viveva con la famiglia. Da un anno lavorava nei campi. È morto ieri schiacciato da un trattore che stava pulendo. Dicono che è morto sul colpo. Un collega di 20 anni era presente e si è sentito male.
Il gruppo di appassionati del modellismo agricolo, di cui faceva parte Pierpaolo, lo ha ricordato così: «Sei stato un grande ragazzo sempre col sorriso e un collezionista appassionato».

Sul posto è arrivata la madre che ha ricordato come questo lavoro sia stato «la passione della vita» del figlio, morto «facendo ciò che aveva sempre desiderato». «Non lo conoscevo direttamente – ha detto Oriana Ghidotti, sindaca di Brembio -. Ho avuto a che fare con la famiglia. Era un giovane con voglia di lavorare. Si spendeva nei campi, a 18 anni non è una cosa comune. L’agricoltura era il suo tutto, la sentiva proprio come una passione forte. Non ci sono parole». Le condoglianze alla famiglia sono arrivate dal presidente della Camera Fontana. «Bisogna aumentare strumenti e personale per fare i controlli necessari» ha detto Silvia Roggiani, deputata e segretaria regionale del Pd lombardo. L’incidente mortale è avvenuto poche ore dopo il ferimento grave di un altro giovanissimo lavoratore di 19 anni a Sesto Calende a Varese. Il ragazzo è stato investito da un mezzo agricolo. «È una vera mattanza, quella dei lavoratori agricoli – sostiene l’Usb -. Parliamo del settore più colpito secondo tutte le fonti che raccolgono dati sulle morti del lavoro.

Le misure di sicurezza non vengono rispettate, con lavoratori che spesso non hanno le minime tutele contrattuali, vista la grande diffusione di lavoro nero e caporalato: un sistema di cui è rimasto vittima lo stesso Satnam Singh. Per fermare questa strage serve un elemento di deterrenza forte: il reato di omicidio e lesioni sul lavoro». ro. ci.