Due settimane fa c’è stata la giornata dedicata all’autismo. Di essa non si sa se evoca la speranza di una rinascita o se è una commemorazione di caduti. Lo stato della cura dei bambini cosiddetti autistici è deplorevole: chiusi nella loro definizione diagnostica sono nella vita sociale inesistenti. Cittadini senza diritti reali, migranti senza origine e senza meta, identità smarrite non riconosciute e non accettate. Perduti nello “spettro autistico” (termine che rende bene, involontariamente, la loro configurazione spettrale nella nostra percezione) consistono solo come peso scomodo sulla nostra pigra coscienza. I genitori sono lasciati a se stessi o strumentalizzati per...