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Attuale miseria delle «cose pratiche»

Verità nascoste Ciò a cui assistiamo oggi è l’inversione netta dell’egemonia dell’esperienza sulle sue premesse «pratiche» che è la condizione fondante della civiltà e di ogni processo di soggettivazione dell’esistenza umana. La compulsione a definire problemi pratici da risolvere, a impostare e realizzare la loro soluzione, sta sostituendo la disponibilità a vivere e condividere esperienze

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 26 gennaio 2019
In giro c’è un culto delle «cose pratiche», sempre più a suo agio nell’opposizione alla «praxis», l’azione dell’uomo che ha come obiettivo la sua realizzazione politica e personale. Le «cose pratiche» sono il substrato necessario dell’esperienza umana. Esso include la conservazione della vita biologica, le tecniche di produzione e le strutture logistiche che preparano e consentono il dispiegamento di desideri, sentimenti e pensieri che costituisce l’esperienza come trasformazione coinvolgente della nostra materia psicocorporea. L’esperienza e le sue condizioni tecniche sono tra loro eterogenee. La concatenazione di orari e tragitti per l’effettuazione di un viaggio si può fare in modo meccanico,...
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