Attraversamenti Multipli, «portiamo il teatro nel tessuto urbano dove scorre la vita»
Festival Alessandra Ferraro racconta la rassegna romana, in programma dal 10 al 18 giugno negli spazi pubblici del quartiere Quadraro
Festival Alessandra Ferraro racconta la rassegna romana, in programma dal 10 al 18 giugno negli spazi pubblici del quartiere Quadraro
«Per noi costruire il festival è come creare uno spettacolo» racconta Alessandra Ferraro, direttrice artistica di Attraversamenti Multipli insieme a Pako Graziani, con cui condivide anche il percorso nella compagnia Margine Operativo. In programma dal 10 al 18 giugno a Roma e il 25 e 26 a Toffia, Rieti, la rassegna si confronterà come di tradizione con lo spazio pubblico cittadino, prima con quello di Largo Spartaco nel quartiere Quadraro e poi al Parco di Tor Fiscale. «Dal 2001 ad oggi abbiamo attraversato molti luoghi, prima eravamo nomadi e abbiamo portato il festival nelle stazioni della metropolitana, in spiaggia, nelle università. Da qualche anno siamo al Quadraro, quartiere Medaglia d’oro per la resistenza dove c’è ancora oggi un grande attivismo». Portare il teatro contemporaneo, la performance e la danza in piazza è una sfida non banale che Ferraro e Graziani hanno voluto cogliere e che hanno anche raccontato nel libro Attraversamenti Multipli 2001-2020. Un viaggio tra gli orizzonti mobili delle arti performative contemporanee (Editoria & Spettacolo).
«CI INTERESSA intrecciare pubblici diversi, da chi segue il teatro abitualmente agli studenti agli abitanti del quartiere che magari sono lì per caso. E non è vero che questi ultimi non capiscono o non apprezzano, spesso a mancare sono le occasioni. Noi vogliamo proporre gli spettacoli nei luoghi in cui la vita scorre». Lo sconfinamento rappresenta un rischio anche per gli artisti, che escono dalla comfort zone: «Si esibiscono senza “rete di protezione” e senza delimitazioni fisiche, per questo le compagnie intessono un dialogo con i luoghi e gli abitanti che inizia da tempo prima, lo spettacolo è solo la punta dell’iceberg». Si inizierà quindi domani a Largo Spartaco con due prime nazionali, la compagnia basca Ertza presenta Otempodiz con due danzatori del Mozambico, mentre Sleeping Beauty-Outdoor di Cornelia è un manifesto politico, sempre in danza, contro la critica sterile alle nuove generazioni, a cui si aggiungerà un’installazione sonora de Lacasadargilla, in scena anche il giorno successivo con lo spettacolo Bilennio ispirato a Ballard. La compagnia Margine Operativo presenterà invece, domenica 12 in prima nazionale, Memorie dal sottosuolo dal celebre romanzo di Dostoevskij, in scena ci sarà Yoris Petrillo che intreccerà danza e recitazione. L’appuntamento è sempre a Largo Spartaco ma ci si sposterà in un luogo ancora «segreto». Il festival approderà poi al Parco di Tor Fiscale, la nuova location di quest’anno, come racconta Ferraro: «Cambia la città, il tessuto urbano, e i luoghi raccontano la trasformazione di questa città policentrica e non sempre facile. Confrontarci con lo spazio verde è una novità per noi, sarà anche un’occasione per un approccio ecologico: molti spettacoli saranno al tramonto, con poco supporto luminoso e dispendio energetico». Roberto Latini presenterà qui in prima nazionale, il 16 giugno, la Variazione n. 3 dello spettacolo Venere e Adone.
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