L’attività di musicologo di Beniamino Dal Fabbro (ma lui preferiva il termine «melòsofo»), oltre a focalizzarsi intorno a un impegno pubblicistico che andrebbe opportunamente rivalutato, ha prodotto alcuni libri che, per i concetti non sempre canonici ivi contenuti, sono stati contestati dai puristi più intransigenti. Da I bidelli del Walhalla (Parenti, 1954) alle cronache di Musica e verità (Feltrinelli, 1967), dalle Esperienze musicali di Jean Dubuffet (Edizioni del Cavallino, 1962) alla monografia su Mozart (Feltrinelli, 1975), la carriera di Dal Fabbro è costellata di alcuni cammei che, per la particolare commistione tra stile sorvegliatissimo e competenza enciclopedica, può essere accostata...