Il mese di luglio è tradizionalmente quello dei festival estivi, di qualunque arte o disciplina «dal vivo». È stato così anche quest’anno, e sarebbe troppo facile lamentarsi perché il livello di quasi tutte le manifestazioni ha rispecchiato al ribasso il livello culturale del paese e dei suoi politici, che necessariamente ne dispongono e dispensano le risorse. Sono cose ovvie, e bisognerebbe analizzare allora tutto il gioco dei finanziamenti, delle scelte e delle responsabilità. Sarebbe lungo e risaputo, e il manifesto se ne occupa spesso. Più curioso, e inaspettato, è osservare un esempio, sorprendente e non convenzionale, che promette per il...