Domenica scorsa, mentre gli sguardi di tutto il mondo seguivano la tragica fine di Philip Seymour Hoffman a Manhattan, ucciso da un’overdose di eroina, nel pieno centro di Lagoa, quartiere elegante di Rio de Janeiro, Eduardo Coutinho, 80 anni, maestro indiscusso del documentarismo mondiale, attivista apolitico e monumento del cinema brasiliano, veniva ucciso nel suo appartamento dal figlio Daniel, 42 anni, schizofrenico, che tentava di uccidere anche la madre.

Un atto di sangue terribile che metteva fine alla vita di un regista che si era imposto in tutto il mondo con Cabra marcado para morrer, documentario sulla morte di un sindacalista del Pernambuco, Joao Pedro Teixeira, che dopo essere stato interrotto dal Golpe militare nel 1964, venne ricostruito e montato da Coutinho venti anni dopo, integrando il materiale del tempo, liberato solo allora dalla censura militare, con nuove interviste alla vedova di Teixeira e alla gente del posto, in modo da renderlo una specie di storia del Brasile stesso durante gli anni della dittatura.

Il documentario fece esplodere il nome di Coutinho in tutto il mondo e fece il giro dei grandi festival internazionali. Coutinho, nato a Sao Paulo nel 1933, dopo aver studiato a Parigi all’IDHEC, si era avvicinato al Cinema Novo prima come direttore di produzione per il film a episodi Cinco vezes favelas e poi con quello che doveva essere il suo primo film, interrotto appunto, dopo due settimane di rirpese nel 1964. Diventa poi socio di Leon Hirszman e Marcos Faria alla Saga Filmes, quindi sceneggiatore di grandi film dello stesso Hiszman come A falecida, A garota de Ipanema, ma anche di Os condenados di Zelito Viana, 1973, Ligao do amor, 1975, e di un film di grandissimo successo come Dona Flor e seus dois maridos di Bruno Barreto.

Come regista di fiction, Coutinho aveva diretto nel 1968 O homen que comprou o mundo e nel 1970 Faustao, versione nordestina del Falstaff di Shakespeare. Ma solo quando iniziò a occuparsi di documentari e di servizi televisivi, a Tv Globo alla metà degli anni 70, tutti girati in 16 mm, Coutinho si fece davvero luce.

Con la fine della dittatura e la rivelazione di Cabra marcado para morrer, dominò gli anni ’90 e tutta l’epoca Lula, presidente e suo amico personale dai tempi dell’amicizia con Hiszman, con una serie di grandi documentari sulla realtà sociale del Brasile. Santo Forte, Babilonia 2000, Edificio Master, dedicato a un grande condominio di Rio, Peoes, dedicato alla campagna di Lula, fino a As cançoes del 2011, lo imposero all’attenzione mondiale e fecero di lui una specie di star nel proprio paese e non solo.