Maledetto Arvo Pärt! Non nel senso del maudit ottocentesco o novecentesco o di tutti i tempi, eversore, tormentato, provocatorio, nemico della società, no no, dio ce ne guardi, lui è tutto tranne che così. Si diceva maledetto perché lo si vorrebbe tanto tenere legato a un modo di far musica che decenni addietro lo rendeva più vicino al tempo presente, in particolare a una corrente musicale, il minimalismo, con cui lo si vedeva giocare alla sua maniera, quieta, leggera, un po’ arcaica, mistica, ma tanto contemporanea. Il Pärt di Fratres o di Tabula rasa, insomma. Invece lui è andato per...