L’assemblea annuale dell’associazione Articolo21 si è tenuta nella serata dello scorso lunedì 8 luglio presso la Casa internazionale delle donne, a Roma. Sono passati in rassegna i tanti atti della rappresentazione narrativa del soggetto nato nel 2002 contro l’«editto bulgaro».

Hanno trovato spazio sul palco animato dal coordinatore dei circoli Giuseppe Giulietti e dalla portavoce Elisa Marincola (con la colonna sonora dal vivo di Nicola Alesini e l’apporto di Stefano Corradino, Barbara Scaramucci, Desirée Klein, Antonella Napoli, Francesco Cavalli, Paolo Borrometi, Fabiana Martini, Oriano Anastasi, Giuliano Santelli Patrizia Migliozzi ed Enzo Nucci) questioni cruciali a partire dalle scorte mediatiche per le figure vittime della repressione: da Julian Assange (ne hanno parlato Laura Morante e Marianella Diaz dei comitati nati per la liberazione del fondatore di WikiLeaks) a Mario Paciolla cooperante ucciso in Colombia e di cui si chiede la non chiusura del processo come si è ottenuto per Giulio Regeni e Ilaria Alpi e si vuole insistentemente per il fotoreporter Andy Rocchelli ucciso nel 2014 dall’esercito ucraino, nonché per la vittima -dimenticata- dell’Isis Enzo Baldoni.

La redazione consiglia:
Assange torna libero, l’inseguimento finisce con un accordo legale
La redazione consiglia:
Mario Paciolla, quel “suicidio” mai indagato
La redazione consiglia:
Otto anni e 17 giorni dopo, si è aperto il processo per l’omicidio di Giulio Regeni
La redazione consiglia:
#NoiNonArchiviamo, verità per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
La redazione consiglia:
Dieci anni senza Andy. Un caso chiuso senza giustizia

Si è parlato anche dell’arma bianca ma terribile delle querele temerarie, vero e proprio strumento di censura e di bavaglio in un universo popolato in maggioranza da un precariato senza difese: il caso di Giorgio Mottola messo nel mirino per una coraggiosa inchiesta da un partito (Fratelli d’Italia, un caso inedito) ha impressionato l’ampio pubblico assiepato nel cortile della Casa delle donne. E così il racconto inquietante di Fanpage, nel mirino del governo. Si è parlato -a cura di Graziella Di Mambro – pure dell’immenso impegno nell’area di Latina contro il caporalato e lo sfruttamento schiavistico delle persone immigrate senza diritti, fino alle sconvolgenti morti che si susseguono. Sul dramma dei migranti è intervenuto il regista Matteo Garrone, accompagnato da Renato Parascandolo, che ha diretto il capolavoro Io Capitano.

Uno dei punti cruciali dell’iniziativa è stata la presentazione svolta da Iside Castagnola (Comitato media e minori) e Roberto Natale dirigente di Rai per la sostenibilità della Carta di Assisi declinata per i bambini e firmata da Papa Francesco. La Carta, che fa seguito a quella lanciata nella città umbra insieme a padre Enzo Fortunato portavoce della Basilica di San Pietro, specifica gli argomenti generali della correttezza del linguaggio nel complesso microcosmo dei giovanissimi, oggetti smarriti in un flusso spesso malvagio di immagini e di notizie non verificate.

La scuola deve tornare ad essere il luogo formativo adeguato, senza invettive antistoriche, bensì con la circolazione del pensiero critico.
Hanno preso parte alla serata insegnanti e studenti/ di vari licei, offrendo l’immagine tangibile di un ricambio generazionale decisivo per immaginare un futuro finalmente scevro di inerzie del passato. Dall’Università La Sapienza è arrivata con la voce di una brillante professoressa la testimonianza del Comitato per Gaza, contro il genocidio in corso.

Monica Guerritore (con Elisa Marincola e un giovane studente) ha letto un documento firmato da oltre duecento costituzionalisti/e in appoggio all’aspra presa di posizione di Liliana Segre contro il progetto reazionario del Premierato cui si affianca ora quello dell’Autonomia differenziata.

La redazione consiglia:
Premierato, Segre: «Aspetti allarmanti. Non posso tacere»
La sequenza più sconvolgente della serata rimarrà, però, per la miscela disarmante tra tragedia e farsa il racconto del comitato di redazione di Rainews dell’incredibile vicenda accaduta la sera di domenica scorsa, quando affluivano i dati francesi. Mentre La7 e Retequattro, ovviamente, programmavano trasmissioni speciali su di un evento di enorme portata politica la Rai era assente. Peggio. Sulla citata Rainews andava in onda il festival delle Città Identitarie di Pomezia, ideato da Edoardo Sylos Labini. Servizio pubblico in cenere. Si è dimessa la vicedirettrice Ida Baldi. Altro che. A dimettersi dovrebbe essere il responsabile del canale Paolo Petrecca, accompagnato dal vertice dell’azienda.