La staffetta era annunciata da tempo ma il fatto che sia stata officiata dal presidente del consiglio ha reso tutto molto più interessante alla Nuvola di Fuksas a Roma, primo appuntamento in presenza per il sindacato confederale. Alla presenza di Giuseppe Conte, Pierpaorlo Bombardieri è stato eletto all’unanimità – in casa Uil succede spesso – nuovo segretario generale. Prende il posto del 73enne Carmelo Barbagallo, già passato alla guida della Uil pensionati – «Il mio obiettivo sarà quello di rendere i pensionati attivi, nel senso che devono partecipare alla ripresa economica del Paese, riducendo loro le tasse, dando più potere di acquisto» – carica di cui aveva già l’interim. Il 56enne Bombardieri, che da gennaio 2019 era già segretario generale aggiunto, ha fatto un discorso programmatico non banale con un chiaro avvertimento a Confindustria e al governo. «La nostra organizzazione, come quella di Cgil e Cisl, è fatta di donne e uomini, di giovani e anziani, che hanno riempito tantissime piazze lo scorso anno per chiedere un paese diverso. E se non rispetterete quei lavoratori, quelle lavoratrici, quei giovani, quei pensionati, se non li ascolterete, siamo pronti a ritornare in quelle piazze». Bombardieri, laureato e segretario del comparto università prima della lunga esperienza nel Lazio, indica la priorità del suo mandato: «È ora di rinnovare i contratti, tutti privati e pubblici», ma anche «di cominciare a discutere della riduzione dell’orario di lavoro a parità di trattamento economico», non di salario e la differenza non è da poco.

IL MESSAGGIO PER CARLO BONOMI è chiaro: no al conflitto, ma il contratto nazionale è «imprescindibile». Così come sulle aperture delle fabbriche ad agosto, il nuovo leader della Uil risponde che «i contratti e gli accordi sindacali già le prevedono. Noi non chiudiamo le aziende, siamo noi a chiedervi di tenerle aperte, ma vi chiediamo di rispettare i contratti, i diritti, i lavoratori», insiste rilanciando la necessità di un Patto per il Paese. «Discutiamo di una diversa concezione del tempo di lavoro e del tempo di vita, del tempo di utilizzo degli impianti, della produttività magari redistribuita su più persone con una maggiore autonomia del singolo», afferma. Inoltre, prosegue, «se non sembra irriverente, ma abituatevi, vorremo capire come funziona la misurazione della rappresentatività delle associazioni datoriali. Noi lo facciamo tutti i giorni, nel pubblico impiego e nel privato. Dove votiamo, partecipa il 90% dei lavoratori», conclude Bombardieri.

RIMARCA LA NECESSITÀ di una riforma degli ammortizzatori sociali che, intanto, ripetono i sindacati, vanno rifinanziati per far fronte alla crisi scatenata dal Covid, insieme alla proroga del blocco dei licenziamenti (ad oggi previsto fino al 17 agosto). Su questo punto arriva la rassicurazione del ministro dell’Economia: «Lo faremo», risponde Gualtieri a margine. «Abbiamo avviato con Catalfo un quadro di misure che stiamo analizzando tecnicamente, in modo da arrivare ad un confronto con i sindacati e le imprese per varare un prolungamento e aggiornamento delle misure sociali». Fondamentale, infine, la riforma del fisco, su cui sta per ripartire il lavoro del governo: Bombardieri sottolinea l’urgenza di colpire l’evasione, dicendo «no a condoni, no a sanatorie e a scudi di qualsiasi tipo» e dicendo invece che «chi evade ruba».
Sul piano dei rapporti con Cgil e Cisl, Bombardieri rivendica: «In questi mesi abbiamo lavorato sodo, abbiamo fatto cose importanti, accordi che altri paesi europei ci invidiano». E rivolgendosi a Maurizio Landini e Annamaria Furlan, dice: «Siamo pronti a proseguire su questa strada e a rilanciare le idee che rendono il sindacato unitario in grado di cambiare le diseguaglianze presenti nel nostro paese», sottolinea Bombardieri.

PRIMA DI LUI AVEVA PARLATO Conte – «Il meccanismo della Cig richiede una revisione in termini di maggiore efficacia ed efficienza», «la prossima settimana riparte il tavolo sulla riforma fiscale» – e Bombardieri non era stato tenero nel giudicarlo: «È stato un discorso istituzionale, noi però abbiamo bisogno di fatti concreti». Da qui la richiesta di un incontro «al volo», una mezzoretta in cui i sindacati hanno lamentato la contrarietà a buona parte delle anticipazioni sul decreto Semplificazioni e contestato il colpo di mano sulla proroga della moratoria al Durc – il documento di regolarità contributiva necessario per partecipare agli appalti – approvato nella conversione del decreto Rilancio. Conte ha ribadito la linea del confronto. Ma la pazienza di Cgil, Cisl e Uil non è infinita.