Devo ringraziare il consigliere regionale Joe Formaggio (nomen omen …), di Fratelli d’Italia, perché – forse inconsapevolmente – ha mostrato il vero volto della Fiera veronese EOS, che ipocritamente viene presentata come una
fiera degli sport all’aria aperta (caccia, pesca, nautica, campeggio), ma in realtà è una vera e propria fiera delle armi.

Pensava di fare il provocatore facendosi fotografare con un «mitra» in mano, ma ha dimostrato che in quella fiera, a fianco di ami da trote, torce da campeggio, scarpe da trecking, ci sono soprattutto armi da difesa personale, pistole, fucili semiautomatici, che con lo sport hanno poco a che fare, a meno che si pensi che sparare ai ladri o alla donna da cui ci si sente traditi sia il nuovo sport nazionale, come purtroppo stanno a dimostrare i numerosi casi drammatici di femminicidi compiuti con armi «legalmente detenute».

Quella Fiera Eos è una pacchia per la «lobby delle armi», come ha detto incautamente il consigliere di Fratelli d’Italia. Ma è la verità.

Quindi penso che le polemiche non vadano indirizzate verso l’inconsapevole consigliere regionale (che qualche anno fa ha dichiarato che per lui il presidente russo Putin è «un bel figo» e lo vedrebbe bene «come podestà d’Italia»), ma verso Veronafiere che ospita simili manifestazioni, tra l’altro senza nessun controllo sugli accessi, aperti addirittura ai minori.


Veronafiere è una compagine societaria di cui fanno parte il Comune di Verona, la Camera di Commercio, la Provincia di Verona, Cattolica Assicurazioni, Fondazione Cariverona, Intesa Sanpaolo, e altre istituzioni. Sono questi i soggetti che devono rispondere della responsabilità sociale d’impresa.

È ora di mettere ordine nella Fiera EOS, facendo sì che l’anno prossimo si possano visitare solo padiglioni dedicati agli sport ecologici veri, quelli legati alla natura e all’aria aperta, che si rivolgono alle famiglie.

Tutto il settore delle armi sia abolito o trovi spazio da qualche altra parte e sia riservato esclusivamente agli addetti ai lavori, non al grande pubblico, come chiedono le associazioni pacifiste.

La cultura delle armi è pericolosa e crea disagi psicologici, come il consigliere regionale Joe Formaggio ha ampiamente dimostrato.

* Movimento Nonviolento