«Caro nipote, cosa darei per vederti comparire in questa strada dove ti sto cercando…». Così scriveva Estela Carlotto, presidente delle Abuelas de Plaza de Mayo, in una delle tante lettere rivolte al nipote scomparso, nel corso dei suoi 36 anni di ricerca. E il desiderio, infine, si è avverato: un giovane musicista, cresciuto con il nome di Ignacio Hurban nella campagna di Olavarria, in Argentina, ha deciso di sottoporsi all’esame del Dna, scoprendo di essere figlio di desaparecidos: il nipote numero 114. Uno dei tanti bambini (circa 500) sottratti ai militanti di sinistra che si opposero alla dittatura militare e...