«Di gantse velt iz eyn shtot, il mondo intero è una città: è un proverbio yiddish che si legge anche al contrario, ovvero, una città può rappresentare un mondo. Sta in queste parole il lascito dello zio Daniel alla pronipote Hélène, appena arrivata a Parigi per studiare archeologia: trascritto in caratteri ebraici, il proverbio è nascosto nella cornice di un quadro appeso alla parete della mansarda che lo zio le ha prestato. Dovrà però passare del tempo perché Hélène capisca il senso di quel messaggio, e anche per il lettore la scoperta sarà graduale. I Viaggi di Daniel Asher, romanzo...