In Arabia saudita sono presi di mira in particolare gli intellettuali, le attiviste dei diritti delle donne, i commentatori online, gli esponenti della minoranza sciita e i difensori dei diritti umani. Resta vietata l’esistenza di partiti, sindacati e associazioni a tutela dei diritti umani: nei mesi passati sono stati vari i casi di lavoratori arrestati per aver chiesto migliori condizioni di lavoro. I prigionieri politici sarebbero almeno 10mila ma sono definiti dalle autorità «terroristi». La polizia compie ogni anno centinaia di arresti arbitrari e Amnesty International denuncia l’uso sistematico della tortura per estorcere confessioni ai detenuti e l’imposizione di pene...