«La mattina quando ci si sveglia e c’è quella specie di foschia sul Corno d’Oro, coi minareti che ne emergono nitidi e snelli, lanciati verso il sole e il muezzin chiama i fedeli alla preghiera con una voce che s’innalza e s’affloscia come un’aria d’opera russa, allora si può capire la magia dell’oriente», scriveva Ernest Hemingway di passaggio per Istanbul in Old Costan, l’articolo pubblicato il 28 ottobre 1922 sulla testata canadese The Toronto Daily Star. Innegabile il fascino malinconico intercettato dallo sguardo del visitatore, in cui il passato sfavillante si ritrovava (è così ancora oggi ma in un’ottica diversa)...