Si respira un brutto clima, e adesso, dopo il folle, criminale gesto del cittadino italiano di origine senegalese, sarà più difficile placare l’onda nera del razzismo alimentata dalla Lega.

«Senegalese emulo di Erode», «Terrorismo buonista», «Una vendetta per i migranti» è l’armamentario dei giornali della destra il giorno dopo la sventata strage di bambini, è il linguaggio pronto all’uso per incendiare le micce dell’odio razziale. In Italia abbiamo autobus che bruciano pieni di ragazzini, e autobus dove quotidianamente i passeggeri di pelle scura sono a rischio, come ovunque nel Belpaese.

Naturalmente a dare man forte a Salvini c’è la straordinaria ammirazione di cui gode il ministro degli interni, uno che non si fa processare rivendicando il reato, l’apprendista stregone che spopola in televisione, dove se lo contendono come una star, una gallina dalle uova d’oro che sanno di marcio.

Vuole togliere la cittadinanza all’attentatore Ousseynou Sy, dovrà invece darla al ragazzino egiziano, Ramy Shehata, il tredicenne che ha nascosto il cellulare e ha chiamato i soccorsi, un adolescente, senza la cittadinanza, nato in Italia da genitori che vivono nel nostro paese dal 2001. Immediatamente la coppia Di Maio-Salvini gliela regala nella grande fiera dell’ipocrisia. Proprio per svelare la grande finzione, la nave italiana Mare Jonio, con il salvataggio dei naufraghi, mostra a tutti come stanno le cose: ai migranti non si lascia scelta, o affogare o finire nei lager libici. Persino nel Pd, adesso, si svegliano le anime belle che impugnano la bandiera dei diritti umani, scomunicando la politica verso la Libia dell’ex ministro Minniti.

Per contrastare l’onda nera in campo c’è un’opinione pubblica forte che risponde con le manifestazioni antirazziste di Milano, con i 50mila che ieri hanno sfilato a Padova con don Ciotti contro le mafie e contro la caccia all’immigrato.

Battere la carta del razzismo, in Italia e in Europa, non è facile perché è la peggiore del mazzo fascistoide. Quel che può succedere è sotto gli occhi di tutti, compreso il cerino pronto a dar fuoco alla benzina.