Anche Edward Snowden è intervenuto sul tema, invitando a firmare una lettera-appello contro l’iniziativa della Apple. L’azienda di Cupertino, per uno scopo di sicuro condivisibile, ha annunciato la possibilità di scansionare tutte le foto degli smartphone prodotti per rintracciare materiale pedo pornografico. Iniziativa lodevole, che però finisce per scontrasi con alcuni diritti fondamentali, come ad esempio quello della privacy delle nostre comunicazioni personali, foto comprese, e che rischia di porre fine alla crittografia end to end che è il sistema che garantisce la nostra privacy.

Immaginiamo, come ha fatto notare Matthew Green (che insegna crittografia alla John Hopkisn University), cosa potremmo dire «se Apple annunciasse che Siri ascolterà e segnalerà sempre le conversazioni private (non solo quelle innescate da “Ehi Siri”) ma solo quando una rete neurale davvero buona le riconoscerà come criminali?». L’appello rilanciato su Twitter da Snowden ricorda che «subito dopo l’annuncio di Apple, esperti di tutto il mondo hanno lanciato l’allarme su come le misure proposte da Apple creino un precedente dove i nostri dispositivi personali diventano uno strumento radicalmente nuovo per la sorveglianza invasiva».