Il suo solo nome evoca il grande teatro (e non solo), e le grandi attrici dalla tragedia classica a oggi. Eppure la figura di Antigone donna, disobbediente, libertaria e «sconfitta» dal potere statuale, può essere ancora adesso segnale di chiamata a raccolta, con curiosità, interesse o perfino immedesimazione, per la meglio gioventù romana. Ovvero per gli studenti di un bel numero di scuole superiori, che hanno risposto con entusiasmo al progetto delle Biblioteche comunali (curato da Pia Mazziotti con la consulenza scientifica di Francesca Brezzi)  Antigone: l’Amore è legge. Una serie di incontri si sono succedute nei licei e nei tecnici , in centro come in periferia, ed in effetti la partecipazione non è stata solo apparente. Ogni volta sono stati gli allievi di quella ospitante e di altre scuole, a preparare letture, quasi drammatizzazioni, del testo di Sofocle come della galassia di altri scritti generatisi nei secoli attorno a quella inquietante galassia tebana (una trentina di anni fa diventò una sorta di breviario per quella generazione, il saggio di Rossana Rossanda dedicato all’eroina greca, ritradotta per l’occasione da Luisa Biondetti).

Ora gli incontri di Roma hanno compiuto un ampio periplo attorno al dissidio insanabile tra l’amore e il diritto, la fraternità e la ragion di stato. Ad ogni incontro, oltre agli ospiti e agli studenti, hanno partecipato ’O coro vesuviano (donne scatenate dalla voce possente), o anche cori delle scuole, che hanno messo in mostra quanto la scuola possa essere buona già oggi, senza gli interventi della ministra degna erede del Fato negativo di viale Trastevere, da Moratti a Gelmini.

Oltre alle scuole, ai teatri (a cominciare da quello che ad Antigone è dedicato) ai giardini pubblici fino a sedi auguste come la Casa internazionale delle donne, due sono stati gli appuntamenti di particolare rilievo. Il più recente è stata la lectio magistralis su Antigone tenuta a Montecitorio da Gustavo Zagrebelski, che malizioso ha voluto precisare di emozionarsi di più al grido di Ismene, la sorella più «moderata» e quindi infelice (la registrazione dell’evento è scaricabile dal sito di Rai Parlamento).

Ma il brivido maggiore è corso sicuramente nel carcere di Regina Coeli, incontro intenso e vissuto che si è concluso con il canto di una antica canzone romana da parte di un carcerato, Alla renella. Martedì 15 alle 9.30, ultimo appuntamento per Antigone in Campidoglio alla Protomoteca.