L’offerta non vincolante di Hitachi per Ansaldo Breda non scalda il mercato borsistico. Ieri a piazza Affari il titolo Finmeccanica è restato in territorio negativo, così come era successo all’annuncio dell’offerta. A offrire una possibile chiave di lettura di questa situazione è Daniele Quiriconi, segretario della Cgil Toscana ed ex responsabile della Camera del lavoro di Pistoia, dove la Breda ha un suo storico stabilimento. «Il fatto che Hitachi abbia formalizzato la sua proposta di per sé non dice nulla, se non sul nome del possibile partner o acquirente. Questo perché bisognerà vedere il piano industriale e soprattutto quali progetti di investimento per il rilancio ci stanno dietro. Solo quando avremo letto le carte, potremo dare un giudizio sulla qualità del progetto».

Nei fatti, l’unica certezza su Ansaldo Breda è affidata alle parole di Mauro Moretti. L’ad di Finmeccanica ha dichiarato a più riprese che, in presenza di un’offerta per l’unica azienda ferroviaria della penisola, l’holding pubblico-privata italiana si sarebbe presa un mese o due di tempo per valutare la proposta, e poi decidere. Per certo la cessione di Ansaldo Breda, con i suoi stabilimenti a Pistoia, Napoli, Palermo e Reggio Calabria, spazzerebbe via la richiesta della Fiom Cgil di un polo nazionale manifatturiero del trasporto su ferro e su gomma. Un esempio di strategia di politica industriale, assente da almeno vent’anni nelle agende dei governi italiani.
L’offerta di Hitachi per giunta, almeno secondo alcune indiscrezioni, non riguarderebbe soltanto Ansaldo Breda ma potrebbe allargarsi anche all’intera Ansaldo Sts, azienda gioiello del segnalamento ferroviario, quotata in borsa e di cui Finmeccanica detiene il 40%. A riprova, il valore complessivo dell’operazione secondo la stampa giapponese sarebbe di circa 200 miliardi di yen, pari a 1,45 miliardi di euro: l’effetto diretto della capitalizzazione di mercato di Ansaldo Sts, pari a circa 1,7 miliardi. A tutti gli effetti comunque l’offerta, non vincolante, dei giapponesi ipotizza l’acquisto del 100% di Ansaldo Breda, unica realtà industriale su cui Finmeccanica ha formalmente aperto il dossier.

Quest’ultimo passaggio si lega alla decisione, forse ancora non definitiva, di procedere nella “specializzazione” di Finmeccanica su aerospazio e difesa. Peraltro, come osserva la Cgil, sull’azienda ferroviaria italiana ci devono essere forti investimenti per rilanciarla. Anche perché ad Ansaldo Breda è bastata una guida decente per chiudere il bilancio 2014 praticamente in pareggio, dopo anni di rossi anche profondi. «Pensiamo che sia necessario discutere in una cornice nazionale di quali sono le prospettive di rilancio industriale di Ansaldo Breda – conferma il sindaco dem pistoiese Samuele Bertinelli – bisogna tornare a partecipare alle commesse, a progettare nuovi veicoli e avere una strategia per il futuro. Se Hitachi riesce a garantire questo, noi siamo per discuterne laicamente».