«In mezzo a mille impedimenti, le nuove generazioni dell’Iran stanno producendo una cultura raffinata e cosmopolitica saldamente ancorata alla storia locale. Cerchiamo allora di guardare più in là, in questo momento storico difficilissimo, quando sull’agenda internazionale si ripropone il conflitto tra Stati Uniti e Iran. L’odio nei riguardi dell’Iran rischia di portarci tutti sull’orlo del baratro. Quanto a me, posso solo continuare a diffondere la cultura di questo straordinario paese, che amo come fosse il mio. Il mio luogo preferito è Tehran. Conosco già le obiezioni: è inquinata, caotica, cresciuta senza un piano regolatore. È brutta, ma io sono innamorata...