Pubblicato 5 anni faEdizione del 13 marzo 2019
Ancora variazioni inattese dal sottobosco delle musiche creative italiane. Cinque esplorazioni dal vivo come sonorizzazioni di esperimenti in un laboratorio della Sandoz, con lo spirito di Albert Hoffmann a garantire sulla sessione. Flussi elettroacustici, panorami mutevoli, privi di gravità, un free-rock totalmente aperto, senza bussola. Il trio vaga stupefatto tra rovine di jazz, kraut, elettronica e post-punk, per inciampare poi in bordoni enigmatici; si avanza a tentoni nel buio tra metronomi nella nebbia, silenzi ed assalti ad un cielo iperreale. Musica delle viscere e dei pianeti che mostra tre musicisti in stato di grazia.