Nella notte delle rassegne stampa capita di imbattersi in un conduttore diverso dagli altri: prodigo di commenti sui titoli, sbuffi di disapprovazione, giudizi sui politici. Il folto ciuffo in testa ondeggia quando una prima pagina non lo convince. Ogni tanto ha le redini della rassegna di Tgcom24, è un volto nuovo di Mediaset, ma la sicurezza con cui boccia e promuove i protagonisti della politica colpisce.

Martedì sera, alle prese con la prima della Verità, ha mostrato un titolo a fondo pagina: «La sola libertà che conosce Saviano è la censura». Smorfia di disgusto al solo nome dello scrittore. «Se volete troverete l’articolo per sapere cosa ha detto Saviano, io di certo non lo farò». Poco più in alto, sulla stessa pagina, ecco la foto di Monica Giandotti, conduttrice di Unomattina. Titolo: «Non piace Rai1 in salsa rossa. Crolla pure il bastione Unomattina». E lui: «Più che rossa direi rossissima, ecco nella foto Giandotti sorridente, ma in realtà ha ben poco da ridere. Complimenti ai nostri colleghi di Mattino5 che hanno superato la concorrenza di Rai1». E avanti con i nomi dei conduttori, in testa Federica Panicucci, e ancora tanti complimenti. Manca solo una bottiglia da stappare.

Più in alto si parla delle tensioni nel governo su Mes e Recovery Fund. Lui non si limita a leggere i titoli e gli occhielli del quotidiano di Belpietro, già di per sé assai ruvidi: «Conosciamo ormai i soliti penultimatum di Renzi, e come vanno a finire…». Altro sbuffo. «Lascio a voi giudicare… ». Stessa insofferenza verso la fronda a cinque stelle e il suo rapido afflosciarsi. «Soliti teatrini che non portano da nessuna parte».

Sulla prima di Avvenire c’è Papa Francesco con una preghiera dedicata a San Giuseppe. «E dunque auguri a tutti quelli che diventeranno papà quest’anno e ad uno in particolare a cui sto pensando», confida l’anchorman, in un momento di raccoglimento.

Andrea Giambruno

La domanda nasce spontanea: chi è l’astro nascente del Biscione che conduce una semplice rassegna stampa come fosse il salotto di casa, e in modo così diverso dai colleghi della stessa testata? Una rapida ricerca porta a scoprire che il quarantenne con ciuffo sparato alla Little Tony, pizzetto curato, panciotto e talvolta tricolore sulla cravatta, è Andrea Giambruno, nome poco conosciuto al grande pubblico, da settembre promosso a conduttore anche dell’edizione serale di Studio Aperto su Italia 1. Un nome su cui sta molto puntando il superdirettore delle News Mediaset (compresi Tg4, Studio Aperto e Tgcom24) Andrea Pucci.

Giambruno è il compagno di Giorgia Meloni, e padre della figlia della leader di Fratelli d’Italia, il “first gentleman” della destra italiana. Ruolo che svolge con bassissimo profilo, qualche rara intervista, aneddoti di vita quotidiana con la compagna, come la banana galeotta che lei gli affidò negli studi di Cologno, scambiandolo per un assistente. Il colpo di fulmine arrivò in quel momento. «Giorgia sarà la prima donna premier in Italia», assicura lui. Capellone in gioventù, già sedicente elettore del Pd, è stato autore di Del Debbio e poi di Mattino 5, ha praticato kikcboxing.

Conduce Studio Aperto con compostezza, poi, a tarda sera, rimette i guantoni con la rassegna stampa. Di colpo, sembra di tornare alla Rete 4 di Emilio Fede, quando l’anchorman non fingeva di essere equidistante dai partiti, per usare un eufemismo. Nella Mediaset di Pier Silvio quel passato sembrava dimenticato. Poi è arrivato il first gentleman con la sua rassegna sovranista, i buoni di qua e i cattivi di là, i presunti rossi da bacchettare, il governo da affondare e i Saviano da stigmatizzare, come in un tweet di Salvini. Pardon, di Giorgia Meloni. Il tutto in casa del benevolo Cavaliere.