L’atto di portare alla luce ciò che è sepolto sotto la superficie del presente è forse la metafora più diffusa per riferirsi alla facoltà del ricordo, nella letteratura e nella filosofia ma anche  nel linguaggio quotidiano. Tenendo fede a questo luogo comune, Andrea Canobbio sceglie l’immagine di uno scavo edilizio per l’incipit delle memorie di famiglia contenute nel suo La traversata notturna (La nave di Teseo, pp. 528, € 21,00). Nella ricostruzione dei suoi ricordi, il cantiere della casa di villeggiatura dei Canobbio procedeva con «immensa cautela», insidiato dall’acqua, che una volta  eretta la costruzione avrebbe minacciato le pareti, «facendo...