La scomparsa di Carl Andre a 88 anni in un ospedale di New York segna la fine dell’epopea minimalista americana. Se ne erano andati già da tempo Dan Flavin, quello dei neon industriali composti a terra o su parete con accostamenti cromatici spersonalizzati, e Donald Judd, il più tirannico di tutti e che ha passato lunghissimi anni in uno sperduto luogo desertico del Texas a fabbricare edifici immensi simili alle sue sculture, a loro volta immense e simili ai parallelepipedi inespressivi che disegnavamo a scuola. Niente ghiribizzi architettonici, ovviamente. Rispetto agli altri compagni di avventura, Carl era il più umano...