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Andalusia, il governo Pp avrà l’appoggio esterno dei franchisti

Andalusia, il governo Pp avrà l’appoggio esterno dei franchistiFrancisco Serrano, il leader di Vox in Andalusia – Afp

Spagna Per la prima volta Psoe fuori dai giochi. Il «cambiamento» previsto dai fascisti di Vox: omofobia, razzismo e revisionismo storico

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 11 gennaio 2019

Il «patto della vergogna» (#PactoDeLaVergüenza, come l’hanno già battezzato su Twitter) è realtà. Il Tripartito di destra si è messo d’accordo, e l’Andalusia vedrà il «cambiamento» che hanno voluto la metà degli elettori a dicembre.

Il popolare Juanma Moreno non nasconde la propria soddisfazione. Sarà lui la settimana prossima a essere investito presidente dal parlamento di Siviglia, il primo non socialista dal 1980. Ma quello che poteva essere un mero avvicendamento politico, per quanto storico, si tinge invece di inquietanti sfumature nere.

IL NUOVO GOVERNO sarà bicolore: Pp e Ciudadanos si divideranno in parti uguali gli assessorati. Ma i soli voti di Pp e Ciudadanos (47 su 109) non sarebbero sufficienti a portare Moreno a Palazzo San Telmo, sede del governo regionale. Ci vogliono i 10 voti del partito di estrema destra Vox, entrato per la prima volta in un parlamento spagnolo, giocando al meglio durante i negoziati e facendo soprattutto leva sullo spasmodico desiderio dei popolari di conquistare l’agognata poltrona della comunità più popolosa di Spagna, ex feudo inespugnabile socialista.

Fin dalla campagna elettorale era stato chiaro che il nuovo segretario popolare Pablo Casado, privo di scrupoli, era disposto a sposare praticamente in toto tutte le argomentazioni dialettiche e programmatiche più pericolose di Vox , dalla questione violenza di genere della diversità affettivo-sessuale, a quella dell’immigrazione, fino alla retorica nazionalista più becera (e anticatalana) e al revisionismo storico.

Ma è stato durante i negoziati che Vox ha dato il meglio di sé, e il Pp si è piegato (pur cercando di dissimularlo alla bell’e meglio). Nell’incontro segreto tenuto qualche giorno fa a Madrid gli emissari di Vox hanno messo sulla tavola una lunga lista di richieste ideologiche, alcune inaccettabili, come abolire (anticostituzionalmente) la decentralizzazione, combattere il femminismo e il movimento Lgbt, abrogare la legge sulla memoria storica (ancora inapplicata), chiedere il rimpatrio forzoso di 52mila migranti (che, bufala internazionale, riceverebbero aiuti indebiti), esigere l’abolizione di imposte per i ricchi e sovvenzioni per la tauromachia e la caccia.

A PARTE QUELLA DEL RIMPATRIO (per cui la competenza è nazionale, non regionale), la richiesta più surreale è quella di modificare il giorno della festa andalusa dal 28 febbraio (data del referendum che ottenne l’autonomia per quel territorio nel 1980) al 2 gennaio, data della Reconquista (la vittoria dei cristiani sugli arabi nel 1492 con la caduta di Granada).

GLI STESSI NEGOZIATORI del Pp erano rimasti interdetti di fronte alla tracotanza di Vox.  Ma dopo due lunghe riunioni (in cui, paradossi della vita, dal lato popolare sedeva anche il gay dichiarato che più ha fatto perché il Pp abbandonasse la sua guerra al matrimonio omosessuale, Javier Marotto, numero tre di Casado), due giorni fa si è inscenata la firma dell’accordo fra Pp e Vox, in cui si riprendono (con termini edulcorati) i principali cavalli di battaglia dell’estrema destra, fra cui la denominazione di «violenza domestica», anziché «di genere», la promozione della scuola cattolica (come se non fosse già ipersovvenzionata, in Spagna e in Andalusia), persino quella che divide per sesso, il problema «sicurezza» legato all’immigrazione, la messa in discussione dell’aborto e l’esaltazione delle «tradizioni» come la caccia o i tori.

E Ciudadanos? Il partito arancione fa finta di non sapere. Loro hanno firmato un altro accordo, solo con il Pp, in cui hanno esplicitato una serie di misure di governo. Che il Pp si accordi con chi vuole, dovrà cercare i voti, dicono. Ma l’ambiguità non ha retto manco un giorno: Vox esige un assessorato specifico della Famiglia (una e tradizionale), contemplata nell’accordo col Pp, e Ciudadanos ieri ha detto di no.

A NESSUNO SFUGGE che Vox ha ormai un piede ben fermo nelle istituzioni (anche un posto nel tavolo di presidenza del parlamento andaluso). Non solo: la pantomima dei negoziati ha regalato a Vox pubblicità gratuita in vista delle europee e amministrative di maggio. Il timore è che lo sdoganamento andaluso potrebbe essere solo il trampolino di lancio per il partito di estrema destra.

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