«Diritto vivente» è un’espressione usata da Gabriel Tarde per intendere quell’insieme di abitudini che costituiscono il «lato interno» – quella che volgarmente si chiama coscienza – dei processi di socializzazione: l’insieme delle abitudini per agire all’interno della rete di rapporti dinamici stabilizzati dalla legge. Sandro Chignola prende spunto da questo sintagma, che dà il titolo al libro (Diritto vivente. Ravaisson, Tarde, Hauriou, Quodlibet, pp. 232, euro 20), per comporre un testo solo formalmente costituito da tre piccole monografie. IN REALTÀ, quest’opera mobilita – attraverso gli autori – concetti come abitudine, imitazione, istituzione, per collocarli sul piano di un’ontologia integralmente politica...