E fu sera e fu mattino: terzo giorno. Perché il terzo giorno si vota di mattina e non è più un voto a perdere, un riempitivo dei lunghi pomeriggi di trattative che non decollano. Come da tradizione, il terzo scrutinio, l’ultimo dove per eleggere il presidente della Repubblica è richiesta una maggioranza molto alta, prepara il quarto, il primo dove “basta” la maggioranza assoluta dei grandi elettori. Il quarto nella storia è lo scrutinio che è servito ad eleggere il maggior numero di presidenti, quattro su dodici. Questa volta è più complicato ed è quasi impossibile che vada così. Forse...