«Scarlett O’ Hara non era particolarmente bella». Scarlett? Se ad aprire la nuova edizione di Via col vento (Neri Pozza, pp. 1193, euro 25) è un lettore o spettatore che con Margaret Mitchell ha già dimestichezza l’effetto spiazzante è garantito. Certo, i lettori italiani di Gone with the Wind sanno perfettamente che «Miz Rossella» è un’invenzione dell’Italietta, abituata negli anni ’30 del secolo scorso ad autarchiche traduzioni letterali anche dei nomi. Ma un certo disagio è lo stesso inevitabile, perché Via col vento non è solo un grande romanzo: è un cult-book, sia nell’originale che nella traduzione, peraltro incompleta, realizzata...