Il giorno del suo cinquantesimo compleanno, Tommaso – colto musicista fiorentino, giramondo e donnaiolo – riceve, in plico sigillato da uno studio notarile, le confessioni (o meglio: digressioni) autobiografiche di Massimo, scrittore raffinato, amico di famiglia, omosessuale nient’affatto refoulé («io crebbi … serenamente frocio, e assiduamente praticante»), solo di recente passato a miglior vita. Comincia a leggerle; e leggendole, vi intreccia i propri ricordi e le proprie digressioni (per Tommaso non è ancora tempo di una confessione): la sua voce, in tondo, alternata alla voce in corsivo di Massimo. Se, già a questo punto, si considera che la vita di...