In giro per Roma – da Tor Marancia a Testaccio, San Lorenzo, Rebibbia, Quadraro, Pigneto – i murales raccontano diverse realtà sociali della contemporaneità, veicolando anche un potente messaggio ambientalista quando vengono usate le pitture ecosostenibili. Nel maggio scorso il noto street artist sudamericano Carlos Atoche ha dipinto in rosa/magenta l’ecomurales #amoretcura di 100 mq su un palazzo a largo delle Sette Chiese. La sua Venere gigantesca elimina lo smog di circa 21 auto benzina Euro 6 al giorno e, contestualmente, invita le donne alla consapevolezza del proprio corpo e all’importanza della prevenzione promuovendo il lavoro di Susan G. Komen Italia che opera dal 2000 nella lotta ai tumori del seno. Anche questo progetto, sostenuto da McArthurGlen – Castel Romano Designer Outlet, è stato curato dall’associazione no profit Yourban2030. La stessa che nel novembre 2020 aveva firmato un unicum come Outside In, altro murales green che si espande su una superficie di circa 250 metri quadrati, dedicato alla drag queen La Karl Du Pigné (Andrea Barardicurti) attivista del circolo Mario Mieli e icona della comunità lesbica, gay, bisessuale, transgender, queer e intersex. Un lavoro di grande forza che ha l’obiettivo di sfidare i pregiudizi, dando visibilità e sostegno al movimento LGBTQI+ in occasione del suo 50mo anniversario. Tra i promotori del progetto si annoverano il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e l’Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia, con il patrocinio del Municipio VIII di Roma.

La mano di JDL (Judith de Leeuw), street artist olandese attiva anche negli Stati Uniti e in Asia (Kuala Lumpur), ha tracciato in scala monumentale un uomo e una donna riflessi l’uno nell’altro: un’unica identità rappresentata dalla complementarietà dei due individui, descritti come parte di un potenziale sé. La scelta del luogo – una parete della scuola secondaria Itis Giuseppe Armellini a San Paolo – è stata altrettanto significativa. L’implicazione metaforica nella rappresentazione di un tema sociale di forte impatto, il primo di questo genere nella capitale, anche in questo caso era rafforzata dall’azione ecologico-ambientale. Fin dal primo progetto Hunting Pollution, realizzato da Federico Massa (in arte Iena Cruz) sull’intero palazzo ad angolo di via del Porto Fluviale – balconi e serrande inclusi – Yourban2030 si è sempre avvalsa delle pitture ecosostenibili Airlite. Ambiente e sostenibilità sono, infatti, l’obiettivo principale dell’associazione nata all’insegna della «rivoluzione verde» per supportare esperimenti di valore estetico/ambientale in linea con le indicazioni dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e che annovera tra partner e sostenitori Connect4Climate e World Bank.

«L’arte è lo strumento più adatto per immediatezza e capacità di coinvolgere un pubblico eterogeneo nel suscitare emozioni e farsi portavoce di messaggi universali», ha sottolineato Veronica De Angelis, imprenditrice edile romana e presidente dell’associazione che ha costituito nel 2018. Prodotta in Svizzera e brevettata in oltre 50 paesi del mondo, questa vernice naturale antibatterica può essere utilizzata con l’aerografo, il pennello o il rullo ed è in grado di creare, attraverso l’energia della luce e la presenza di umidità nell’aria, una barriera di ossidanti che decompone le sostanze organiche nocive.
Alle sue proprietà antibatteriche e antivirali unisce poi la capacità di ridurre gli inquinanti tossici presenti nell’aria, come gli ossidi di azoto (NOx) e i composti organici volatili (COV). «Quale migliore sfida mediatica, allora, nel lanciare un messaggio universale di libertà proprio attraverso un materiale in grado di trasformare le sostanze tossiche in composti benefici?»
I programmi futuri, posticipati a causa dell’emergenza del covid-19, prevedono altre pitture murali sulle pareti delle scuole di Milano e progetti artistici nel Luna Park di Coney Island, a Jersey City e in altri luoghi degli Stati Uniti, promossi in collaborazione con Frank Ferrante, co-founder del ramo americano di Yourban2030.