Una sera di settembre del 1978 nella Libreria Cappelli di Bologna, in piazza Galvani, Gianni Scalia (1928-2016) presentò un suo libro prezioso, appena uscito per la collana «Indiscipline» del medesimo editore e dedicato a Pier Paolo Pasolini, per lui un amico che era stato de lonh ma sul serio l’amico della vita. La libreria era affollata di giovani legati al Movimento e Scalia vi prodigava la sapienza di uno stile dialogico, persuaso una volta per sempre da quel passo di Platone, nella VII delle Lettere, dove si parla espressamente di agrapha dogmata, le verità non-scritte e tanto più libere, apprezzabili...