Come spesso avviene nei suoi libri, anche in Gli aerostati (traduzione di Federica Di Leo, pp. 121 € 16,00), Amélie Nothomb fa convivere finzione e autobiografia in un testo tanto esile nella trama quanto denso nelle sue poste in gioco estetiche, letterarie, esistenziali. A Bruxelles, una giovane studentessa di filologia si trova a dare lezioni private a un liceale sedicenne con problemi di lettura dovuti alla dislessia. Una terapia d’urto, cui lo svogliato ma non certo stupido ragazzo risponde in modo sorprendente – Il Rosso e il nero di Stendhal letto in un giorno, l’Iliade in quattro – fa sì...