Di musica ne ha scritta tanta nella propria lunga carriera il pianista-compositore Amedeo Tommasi, scomparso il 13 aprile nella sua casa romana a 85 anni. Dalle colonne sonore per Pupi Avati (Il signor Diavolo, 2019) alla collaborazione stretta con Ennio Morricone (Magic Waltz e Danny’s Blues per La leggenda del pianista sull’oceano, 1998, sono sue), dai tour e dischi con Chet Baker nei primi ’60 sino alle musiche per la soap opera anni ottanta Santa Barbara (versione italiana). Eppure quando Tommasi preparò un videomessaggio in occasione del «premio alla carriera» conferitogli nel settembre 2020 dalla Federazione il Jazz Italiano, il pianista eseguì una memorabile Yesterdays di J.Kern.

«NON SI RESISTE al richiamo del jazz», disse ancora in quell’occasione, raccontando con l’autoironia e la lucida intelligenza di sempre come da bambino si fosse innamorato della musica ascoltando suonare il padre e del jazz sentendo la radio degli americani nella natìa Trieste liberata dai nazifascisti. Nel videomessaggio Amedeo Tommasi ricordava di aver incontrato tre personaggi importanti nella sua esistenza: Pupi Avati, Ennio Morricone e Chet Baker e, in effetti, la sua vita – dopo il 1965 – è ruotata attorno alla produzione di musica per cinema e televisione.

E ANCORA agli arrangiamenti per la musica leggera ma non prima di un intenso e caratterizzante periodo di produzione jazzistica, il cui apice fu nella collaborazione con Chet Baker (Chet Is Back!, 1962). Dopo lavorò soprattutto come arrangiatore (presso la RCA italiana) e come compositore di colonne sonore cinematografiche (per il primo Pupi Avati, con Morricone anche come musicista elettronico) e televisive (da Piacere Rai Uno a serie TV). Fondamentale è stato, però, il suo apprezzatissimo lavoro come insegnante di Armonia jazz (dal 1978, a più riprese, al Saint Louis di Roma e, nell’ultimo periodo, in streaming) come quello di free-lance a fianco di grandi jazzisti quali Art Farmer e Johnny Griffin. Si attende (dopo l’album del 2016 I Love You Chet con Donatella Luttazzi) l’uscita di un suo progetto discografico «antologico» della propria carriera per l’etichetta Saint Louis Jazz collection. «Non si resiste al richiamo del jazz», come sanno molti suoi studenti e fan mentre gli auguriamo che nell’aldilà non manchino pianoforti.