Oggi a Roma accadrà per l’ennesima volta una scena assurda: da una parte migliaia di persone, moltissimi studenti, in piazza a protestare per lo sciopero climatico in nome di una consapevolezza ambientalista che sta diventando l’elemento determinante dei nuovi movimenti politici planetari, dall’altra – anzi accanto – una città che trabocca di rifiuti, eternamente sporca, sull’orlo di una nuova emergenza. È chiaro che la mobilitazione ecologista in questa città deve capire che la sua vocazione è questa. Ovvero, prendersi carico di una questione che nessuno è in grado di affrontare. Ed è ancora più evidente che se il fragilissimo ambientalismo...