Da martedì a Montecitorio riprende l’esame della proposta di legge di Fratelli d’Italia sulla maternità surrogata come reato universale. +Europa e il Partito democratico presentano le pregiudiziali di costituzionalità, basate sul fatto che perseguire un reato commesso in uno stato estero (dove quella fattispecie è lecita) sia contrario alla Carta. Ma proprio sul terreno del diritto costituzionale, fa discutere l’intervista del presidente emerito della Consulta Giuliano Amato a Repubblica. «Là dove non c’è maternità surrogata nelle coppie omosessuali femminili non vedo ostacoli al riconoscimento della genitorialità piena anche della madre non biologica -sostiene Amato – Nel diritto, in sostanza, dovrebbero poterci essere due mamme». Non due papà, dunque, visto che in quel caso servirebbe il ricorso alla Gpa, che è già vietata in Italia. «Questa è una conseguenza inevitabile – sottolinea sempre Amato – Secondo la stessa Corte costituzionale il genitore intenzionale può solo adottare non riconoscere. Solo così rimane quel disvalore che gli ha dato l’ordinamento riconoscendola come reato».

L’apertura al riconoscimento delle due mamme agita la destra. «Amato pensa sempre di essere il capo sostanziale dell’Italia – sostiene Maurizio Gasparri da Forza Italia – Detta la linea alla Corte e vorrebbe imporre il riconoscimento di ‘figli’ di due madri, una linea che contrasta con il diritto naturale e con i principi fondamentali della Costituzione». Sulla stessa linea ProVita: «Le parole di Amato sono gravissime e distorcono la realtà». La capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera Luana Zanella approva l’intervento del presidente emerito: «Amato pone una questione ormai ineludibile – afferma Zanella – La sua autorevolezza è una sponda importante per chi si muove su questo solco. C’è una distinzione fondamentale tra le coppie di donne che fanno ricorso alla fecondazione eterologa e le coppie eterosessuali o gay che utilizzano la Gpa. Le prime non infrangono l’ordine pubblico costituzionale e non sono punibili». È invece critico il senatore di Azione-Iv Ivan Scalfarotto. «Con tutto il rispetto per Giuliano Amato – sottolinea – il pensiero che i bambini possano avere diritti e posizioni giuridiche diverse sulla base del modo in cui sono stati concepiti è e resta un pensiero aberrante».