Pina Bausch ha avuto negli anni un rapporto speciale con Venezia, rimasto nel cuore di tante persone, pubblico, danzatori, artisti, programmatori, cambiati dal suo teatro. Basta riascoltare Wim Wenders, quando presentando il suo film Pina, diretto con amore e nostalgia dopo la scomparsa dell’artista, raccontò lo sconvolgimento e il pianto vissuti sulle poltroncine del Teatro La Fenice tanti anni prima vedendo per caso Café Müller e Frühlingsopfer (Le Sacre du Printemps). Il primo titolo in scena alla Fenice fu Kontakhof, era il 1981, quel «luogo dei contatti» che due anni dopo sarebbe arrivato anche al Teatro alla Scala, seguito da...