Mentre i sindacati sono seduti insieme ad una altra trentina di sigle al Viminale davanti a Matteo Salvini e lo stato maggiore della Lega, arriva l’attacco scomposto dell’altro vicepremier.
Usando come al solito Facebook Luigi Di Maio si scaglia contro Cgil, Cisl e Uil. «Se vogliono trattare con un indagato per corruzione messo fuori dal governo, invece che con il governo stesso, lo prendiamo come un dato. E ci comportiamo di conseguenza». E ancora: «Ora ho capito perché alcuni sindacati (i confederali, perché l’Ugl leghista e l’Usb sono favorevoli, ndr) attaccano la nostra proposta sul salario minimo. Parlino pure con Siri, parlino pure con chi gli vuole proteggere le pensioni d’oro e i privilegi. Hanno fatto una scelta di campo, la facciamo pure noi!».
Le agenzie battono le parole di Di Maio e quasi immediatamente l’imbarazzo regna sovrano nella grande sala del ministero. E Salvini ha buon gioco addirittura a scusarsi con i sindacati per l’attacco dell’alleato di maggioranza.
Presi in mezzo dai due vicempremier – Salvini che li ha usati oggi come arma di distrazione di massa, Di Maio che li attacca per aver accettato l’invito al Viminale con l’indagato Siri ad illustrare la flat tax – i sindacati decidono di contrattaccare con un comunicato molto duro.
Tutti d’accordo sul tono – anche quella Uil che spesso ha flirtato con Di Maio – e con Maurizio Landini a impuntarsi per usare l’aggettivo «offensivo».
«Ricordiamo al ministro che Cgil Cisl Uil sono state convocate da Salvini insieme ad altre 40 organizzazioni di rappresentanza in vista della prossima legge di bilancio, incontro ampiamente annunciato nei giorni scorsi. Appaiono, quindi, del tutto inacettabili ed offensive, nei toni e nella sostanza, le osservazioni nei nostri confronti. Al ministro Di Maio ricordiamo che quindici giorni fa c’è stato un confronto tra noi e il presidente del Consiglio Conte al quale ha preso parte, e siamo ancora in attesa di ricevere la calendarizzazione degli incontri specifici per affrontare i temi contenuti nella nostra piattaforma unitaria, illustrata peraltro almeno tre volte al Presidente del Consiglio».
In serata poi Maurizio Landini ha ribadito: «Qualunque sindacato, tanto più dopo mesi di mobilitazione per chiedere di essere ascoltati, se un ministro convoca va. Le convocazioni, due in pochi giorni dopo mesi di silenzio, arrivano dopo le tante manifestazioni e mobilitazioni di Cgil Cisl Uil: un risultato della lotta».
Nel merito la contrarietà di Cgil, Cisl e Uil – come di tutte la quarantina di parti sociali – alla flat tax è totale. Così come la richiesta di far partire il taglio delle tasse dal taglio del cunero fiscale per i lavoratori e pensionati.