Il 14 febbraio scorso è stata depositata, presso la Cancelleria della Cassazione, la PdL d’iniziativa popolare: «Almeno il 55%», intesa a far assumere al governo italiano l’obiettivo del 55% di riduzione dei gas serra entro il 2030, come proposto per tutta la Ue dalla presidentessa della Commissione Ursula von der Leyen e recentemente approvato a larghissima maggioranza dal Parlamento europeo. Questi i punti fondamentali della PdL: 1. Costituzione di un fondo per il contrasto dei cambiamenti climatici, da inserire nella legge di bilancio; 2. Azioni internazionali del governo italiano per una «moratoria» mondiale dei combustibili fossili; 3. Provvedimenti del ministero dell’Istruzione e della Ricerca e del ministero dell’Ambiente per la ricerca e l’educazione all’ambiente e alla sostenibilità; 4. Riduzione progressiva dei sussidi ambientalmente dannosi (Sad) per circa 19 miliardi di euro all’anno.

La pubblicazione della Pdl sulla Gazzetta Ufficiale, avvenuta l’altro ieri, ha aperto formalmente la campagna per la raccolta delle firme che sarà un’occasione di informazione e mobilitazione dei cittadini sulle drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici. Spero che anche grandi associazioni e le stesse organizzazioni sindacali vogliano darci una mano sostanziosa in questa sfida tanto impegnativa quanto necessaria.

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