Tre morti e un paese distrutto, Bitti. Danni enormi nelle campagne del Nuorese. Nel dopo alluvione si cerca di portare soccorso alle persone e alla comunità. Ma ci si muove anche per capire se ci siano, a monte della devastazione, responsabilità specifiche di rilievo penale. La procuratrice di Nuoro Patrizia Castaldini ha aperto un’inchiesta per disastro colposo sull’alluvione di sabato scorso a Bitti. Lo ha confermato la stessa magistrata ai giornalisti ieri mattina all’uscita dalla riunione del Centro operativo comunale messo in piedi per fare fronte all’emergenza. Incontro al quale hanno partecipato anche il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi (Pf) e il sindaco di Bitti Giuseppe Ciccolini. «Si tratterà di capire le dinamiche di ciò che è successo – ha detto la procuratrice – In queste ore abbiamo effettuato un sopralluogo. Chiariremo tutti i passaggi. Siamo ancora nella fase iniziale».

Il campanello di allarme azionato da Castaldini deve avere avuto una eco particolarmente acuta negli uffici del palazzo della Regione Sardegna, guidata da una giunta sardo-leghista (il presidente Christian Solinas è un ex senatore della Lega, oltre che ex segretario del Partito sardo d’azione). Tanto acuta, quella eco, che l’assessore regionale all’ambiente, Gianni Lampis, riferendo ieri in consiglio regionale sull’alluvione ha pensato bene di mettere le mani avanti: «L’avviso di allerta di elevata criticità per rischio idrogeologico per le giornate del 27 e del 28 novembre – ha detto – è stato diramato il 26, quindi tempestivamente. E il sistema regionale non si è fatto trovare impreparato: ha schierato tutte le forze a disposizione». Ripercorrendo le azioni messe in campo, Lampis ha detto che «la protezione civile ha contattato i sindaci di 115 comuni e ha organizzato una videoconferenza di coordinamento, alla quale hanno partecipato anche le prefetture. Da quel momento tutte le operazioni sono state seguite, minuto per minuto, grazie ai collegamenti garantiti dai ponti radio regionali, che ci hanno permesso di mantenere un contatto costante con il sindaco di Bitti».

Come siano andate effettivamente le cose lo dirà l’inchiesta della magistratura nuorese. Su un altro fronte, però, la giunta sardo leghista è sotto pressione, quello del Piano casa, una legge presentata qualche giorno da Solinas che consentirebbe, se approvata, un aumento sino al 30 % delle volumetrie edificabili in tutta la Sardegna, nelle città e sulle coste, ma anche nelle campagne, che, duramente colpite dall’alluvione soprattutto perché i fiumi sono stati tombati con il calcestruzzo, andrebbero così incontro a un’ulteriore cementificazione. Tutte le opposizioni sono schierate contro il piano casa. E ieri il presidente della commissione giustizia della camera, il pentastellato Mario Perantoni, ha rivolto un appello alla giunta perché ritiri la legge: «Mentre a Bitti si fa la conta dei danni e si piangono i morti, Solinas non può pensare di derogare ai vincoli di salvaguardia del territorio».