Non è piaciuta ai sindacati metalmeccanici nazionali, di Taranto e Genova, la scelta di Di Maio di avviare un’indagine sulla procedura di gara della vendita dell’Ilva, che potrebbe portare a far saltare il banco della trattativa con il gruppo Mittal. Per dirla meglio, i sindacati vorrebbero che il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro prendesse finalmente sulla vertenza una posizione chiara e definitiva.

«Di Maio ha ribadito l’incertezza sull’assegnazione dell’Ilva in amministrazione straordinaria e che allo stato attuale stanno andando avanti in parallelo sia il confronto con ArcelorMittal per il miglioramento della controproposta, sia la procedura di accertamento della gara»- dichiara la segretaria generale della Fiom Re David – È necessario però che il ministro convochi urgentemente le organizzazioni sindacali per chiarire i tempi e per comunicare in via definitiva il soggetto che rileverà l’Ilva. Solo dopo questo chiarimento ha senso l’apertura del tavolo negoziale».

Parole che fanno il paio con quelle del segretario generale della Uilm Rocco Palombella. «L’incontro tra il ministro Luigi Di Maio e i vertici di AM InvestCo non aggiunge nulla di nuovo alla vicenda, se non ulteriori incertezze che non fanno che aggravare la situazione». La Uilm si aspettava invece «un percorso certo e definito sulla strada da seguire per riuscire ad arrivare a una soluzione entro luglio». «Inoltre – dice ancora Palombella – sui livelli occupazionali non ci sono novità. La nostra posizione su questo punto è chiara: zero esuberi o non firmeremo alcun accordo. Ogni giorno che passa – attacca – questa vicenda assume contorni sempre più indefiniti. Nel frattempo l’azienda vive una profonda sofferenza mentre lavoratori e intere famiglie vorrebbero risposte certe e coerenti. Per tutte queste ragioni continuiamo a ritenere urgente e fondamentale una ripresa della trattativa sindacale».

«Apprendiamo positivamente l’apertura di ArcelorMittal. Auspichiamo che questo segnale, di accettare tutte le richieste sostanziali di ulteriori impegni, abbia un immediato seguito», sostengono anche dalla Fim Cisl. Che conferma «la necessità di chiudere quanto prima questa vertenza, superando nel miglior modo possibile ogni bega che nuoce ulteriormente alla città, al territorio e ai tanti lavoratori».