Centonovantasette operai e addetti della Sangalli Vetro di Manfredonia sono in sciopero dal da 24 giorni. E dal 10 dicembre presidiano i cancelli dello stabilimento che produce vetro piano nella città foggiana. A novembre la decisione della famiglia proprietaria dell’impianto di spegnere il forno fusorio dopo più di 10 anni di attività, a seguito dell’esaurimento del ciclo di vita naturale del macchinario, ha provocato un terremoto nella vita degli occupati diretti e indiretti, per un totale di 400 persone. Inizialmente l’azienda aveva avanzato la richiesta di ammortizzatori sociali, vincolandoli all’interruzione dello sciopero intrapreso dai lavoratori. Che non hanno accettato. La loro resistenza però continua. La prospettiva è di uno sciopero ad oltranza, senza cassa integrazione. La protesta durerà almeno fino al 7 gennaio quando sarà convocato un tavolo presso il ministero dello Sviluppo Economico a Roma.

La regione Puglia, con l’assessore Leo Caroli, ha nel frattempo garantito l’impegno a co-finanziare il riavvio dell’attività con una quota ricompresa tra il 20 e il 50% del progetto complessivo. A condizione che la Sangalli metta sul tavolo 16 milioni di euro per il riavvio della produzione (fino ad oggi 600 tonnelate di vetro al giorno). A questo punto la regione guidata da Vendola potrebbe contribuire con 6 milioni mentre i comuni di Manfredonia, Monte Sant’Angelo e Mattinata metterebbero sul tavolo 900 mila euro in due anni. Questo accordo sarebbe fermo in attesa di una Valutazione di impatto ambientale che non è stata ancora concessa.

La decisione, tardiva, da parte della Sangalli di interrompere la produzione è giunta poco prima che il forno esaurisse la sua vita naturale, cioè poche ore prima che partisse la procedura di spegnimento. Per avviare la sua attività in Puglia la Sangalli ha ottenuto un contributo di 70 milioni di euro dal ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito di un contratto d’area stipulato nel 2002. Dieci anni dopo, il gruppo che conta su stabilimenti anche a Susegana (Treviso) e San Giorgio di Nogaro (Udine) ha registrato perdite di 17 milioni di euro (2012) e 13 milioni (2013). L’indebitamento è di 128 milioni di euro.

La produzione interrotta in Puglia potrebbe essere trasferita nello stabilimento friulano costruito a partire dal 2010, nonostante la crisi. Giustificando la decisione, la proprietà ha parlato di una crisi di mercato. Ma nel 2013 ha stretto un accordo con un gigante del settore: il gruppo lussemburghese Glasswall. Una parte cospicua della Vetro Partecipazioni, la società controllante della Sangalli Vetro Manfredonia, è in mano ad un altro gruppo lussemburghese, la Saninpart.

Negli ultimi anni la politica aziendale è stata funestata da duri contrasti familiari che hanno opposto Giuliana Sangalli e suo figlio Federico Mattana al fratello Giorgio, proprietario dell’azienda.